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Perché in Italia (e anche in Piemonte) si stanno costruendo grandi Cloud Farm

Negli ultimi anni, l’Italia – e in particolare il Piemonte – è diventata un centro strategico per la costruzione di grandi cloud farm. Vediamo perché, e in che modo questa evoluzione sta cambiando il volto digitale ed economico del territorio.

PERCHÉ IN PIEMONTE

  • Domanda digitale in forte crescita
    Le aziende locali e la pubblica amministrazione piemontese richiedono sempre più risorse per cloud, IA e servizi online.
  • Sovranità dei dati
    Mantenere i dati in Italia significa rispettare GDPR, aumentare la sicurezza e l’autonomia nazionale.
  • Incentivi regionali e fondi PNRR
    La Regione Piemonte sostiene l’innovazione digitale attraverso bandi, incentivi e collaborazioni pubblico‑private.
  • Posizione strategica e infrastrutture
    Torino è collegata via fibra a poli internazionali, favorendo connessioni veloci e bassa latenza.
  • Google Cloud Region a Torino

    Nel 2023 Google ha aperto la sua seconda cloud region italiana a Torino, con tre data center fisicamente separati nel triangolo Torino–Lombardia. L’investimento porterà circa 65.000 posti di lavoro e un impatto di 3,3 miliardi di euro sul PIL entro il 2025
  • CSI‑Piemonte: il cloud della PA

    Il CSI‑Piemonte gestisce un data center a Torino (1.000–1.200 m², 800 server fisici + 2.300 virtuali) e un secondo sito a Vercelli per il disaster recovery. La sua piattaforma cloud “Nivola” funziona completamente in open source e serve oltre 100 enti pubblici, alimentata al 100 % da energia rinnovabile e altamente certificata
  • Rai Way: Edge Data Center Torino Eremo

    Nel dicembre 2024 Rai Way ha inaugurato un edge data center all’interno del centro trasmittente Eremo, interconnesso alla rete pubblica, per offrire soluzioni ibride/multicloud a bassa latenza a imprese e PA regionali
  • Altri operatori: TIM e Intesa Sanpaolo

    Su Torino e cintura – e Comuni come Rivoli, Settimo e Moncalieri – sono nate iniziative congiunte tra TIM, Google e Intesa Sanpaolo per costruire grandi data center. Secondo l’Università di Torino, questi progetti genereranno 1,7 miliardi di valore aggiunto e 30.000 posti di lavoro tra costruzione, avvio e operatività
  • TOP‑IX e infrastrutture di rete

    Il consorzio TOP‑IX, con nodi a Torino e nel Nord‑Ovest, facilita l’interconnessione a 10 Gbps tra provider (inclusi Google, Alibaba, ISP), rendendo il territorio altamente connesso

OPPORTUNITÀ E SFIDE LOCALI

  • Energia e sostenibilità
    Richiedono fonti rinnovabili e sistemi avanzati di raffreddamento (es. free cooling, con il CSI che ha tagliato del 20 % i consumi)
  • Sul fronte lavorativo e di innovazione
    I data center creano decine di migliaia di posti nelle fasi di costruzione, installazione e gestione, oltre a sviluppare nuove competenze digitali sul territorio
  • Ecosistemi di ricerca e impresa
    Università, centri come CSI e CSP, startup attive nel cloud e scienze digitali (es. canavese, torinese) trovano terreno fertile per sinergie e sviluppo

CONTRIBUTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Con l’esplosione dell’IA generativa, cresce la richiesta di potenza computazionale. Le cloud farm piemontesi stanno diventando nodi strategici anche per l’addestramento e il deployment di modelli IA avanzati, offrendo servizi a startup, università e imprese locali.

CONCLUSIONE

In sintesi, il Piemonte è un hub emergente per la digitalizzazione, grazie a:

  • Investimenti di attori globali (Google, TIM, Intesa),
  • Presenza attiva della PA (CSI),
  • Ecosistemi di ricerca e startup,
  • Forte connessione infrastrutturale (TOP‑IX).

Si sta così costruendo un mix virtuoso tra tecnologia, sostenibilità, economia e know-how, destinato a trasformare la regione e rendere l’Italia leader europeo nell’innovazione cloud.

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